Bioedilizia – la geometria progettuale

Il concetto di casa può essere inteso come nido, protezione, rifugio, luogo entro il quale svolgere tutte le funzioni di cui l’uomo abbisogna.

Questo però oggigiorno spesso non basta; l’utilizzo smodato dello spazio fisico spesso compromette il relazionarsi con gli altri e con la natura, sino a scatenare reazioni incontrollabili e deleterie per la salute.

L’edificio che si intende progettare può, a tutti gli effetti, essere considerato come un corpo estraneo. Proprio per questo motivo si rende necessario valutarne con la massima attenzione l’inserimento nel contesto, sia esso “vergine” o “compromesso”. La ricerca dell’equilibrio perfetto parte dall’idea di “cellula”. La natura insegna che la vita si genera da elementi infinitamente piccoli e apparentemente elementari, sino a giungere alla forma e dimensioni ottimali desiderate.

Questo processo, espresso in modo forse troppo riduttivo, serve a far comprendere quanto sia importante l’attenzione verso le forme semplici che generano unità complesse ed articolate.

La scelta di sviluppare in maniera armonica forme come il cerchio ed il quadrato non è casuale. Il cerchio rappresenta la perfezione originaria, la sacralità, è la forma più naturale. Il quadrato, da parte sua, simboleggia l’esistenza terrena, la perfezione statica.

Dall’interazione, rotazione, ecc. di queste forme primordiali o di loro moduli, si generano figure complesse quali ad esempio l’ottagono che nella simbologia classica (e nell’architettura sacra) raffigura il rinnovamento, la rigenerazione, la rinascita, momento di transizione dal quadrato al cerchio. I quattro punti cardinali e i quattro punti intermedi che formano l’ottagono sono chiamati anche gli “otto venti” elementi generatori della stella a otto punte racchiusa nel cerchio.

La geometria vitale

Elementari sono le regole geometriche da applicare alla divisione quaternaria dell’anno in: primavera, estate, autunno, inverno, che in ultima analisi possono essere viste come le quattro tappe fondamentali dell’esistenza terrena dell’uomo.

nord=morte             est=risveglio           sud=vita                   ovest=crescita

Punti che assumono un’importanza vitale, punti fermi attorno ai quali far ruotare scelte che influiscono e dettano regole sulla divisione e collocazione degli spazi all’interno della cellula abitativa primaria.

Cellula che, come in quelle presenti in natura, può assume dimensioni diverse a seconda delle necessità, mantenendo immutate le caratteristiche che la generano e la connotano.

I concetti legati all’importanza dei punti cardinali influiscono sulla vita di chi abita nella cellula, in rapporto al trascorrere del tempo e delle stagioni, all’esposizione del sole o alle mutazioni del clima.

  • Al nord può essere associata la calma, la serenità del riposo;
  • all’est il risveglio, il sorgere;
  • al sud le funzioni vitali che caratterizzano la giornata;
  • all’ovest la riflessione che introduce il quadrante della notte.

Spazi organizzati secondo regole primordiali che si articolano attorno ad uno spazio centrale di accoglienza, di relazione, di comunicazione, di interscambio.

Un “patio” luminoso permette l’accesso agli spazi privati che a seconda delle esigenze insediative (singole persone, coppie, famiglie più o meno numerose) possono variare in numero e dimensione, mantenendo inalterati i servizi e le funzioni essenziali.

Il progetto

La “cellula base” è studiata per evolversi, con la possibilità di crescere e svilupparsi in un progetto globale complesso, con varianti esponenziali per quanto riguarda le dimensioni, l’utilizzo e naturalmente le destinazioni che possono essere diverse da quelle abitative vere e proprie (cellula o parte di un organismo).

Uno schema geometrico compositivo sul quale è possibile intervenire in ogni momento, con la possibilità di attingere ad una gamma, infinita, di soluzioni che andranno calibrate, di volta in volta, a seconda di esigenze specifiche o particolari.

Le cellule abitative, per la filosofia che le genera (in condizioni ottimali), abbisognano di grandi spazi immersi nel verde o all’occorrenza schermati da adeguata cortina vegetale e nello stesso tempo poter attingere ad un altro elemento vitale per l’uomo: l’acqua.

Tecniche costruttive

Il progetto prevede la realizzazione di cellule abitative completamente in legno di larice (o altro legno che per le sue caratteristiche, duttilità e resistenza ben si presti all’esposizione agli agenti atmosferici) per quanto riguarda gli elementi verticali, orizzontali portanti, per le parti di tamponamento esterno e per i divisori interni. Nei muri perimetrali verrà posizionato un “cappotto” esterno.

Il materiale usato per l’isolamento delle pareti e del tetto è la lana di pecora o paglia che garantiscono un’ottima capacità termica ed agiscono come regolatori della temperatura e dell’umidità. La maggior parte della superficie di calpestio dell’edificio è in legno, soltanto nei bagni e nella cucina verranno posate piastrelle in gres colorato.

Le finiture interne ed esterne potranno essere, a scelta, in legno a vista o calce spenta tinteggiata seguendo i criteri base della cromoterapia.

Il manto di copertura è in rame (per luoghi geografici particolarmente freddi), del tipo ventilato, con pannelli isolanti atti a garantire la minima dispersione di calore e mantenere gli ambienti areati in modo ottimale.

Le travi di legno saranno a “vista” di adeguate dimensioni.

Pluviali, canalette di gronda e pezzi speciali di raccordo sono previsti di rame. Serramenti di legno con finestre munite di vetrocamera.

L’edificio avrà dispositivi antisismici e tutti gli impianti saranno opportunamente schermati con materiali naturali testati. Le fonti di energia dell’edificio sono: sonde geotermiche, pannelli fotovoltaici (opportunamente schermati nella lor azione sul vivente), pannelli solari.

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